Col d'Orcia a sorpresa : Brunello Riserva 2002
Montalcino, 22 Feb 2008 - La Tenuta Col d'Orcia, una delle aziende storiche di Montalcino di proprieta' del conte Francesco Marone Cinzano, per "Benvenuto Brunello" debutta con il Brunello Riserva 2002.
Si tratta, evidentemente, di una bottiglia speciale: in primo luogo perche' e' la prima "Riserva" dell'azienda di Montalcino che non riporta in etichetta il nome del vigneto "Poggio al Vento" e, poi, perche' contiene un vino di un millesimo, il 2002, particolarmente controverso dalla critica enologica piu' accreditata.
Il giudizio su questa annata e', infatti, unanimemente molto chiaro: si tratta forse del millesimo peggiore per l'enologia italiana negli ultimi quindici anni. Ma a ben guardare si tratta di un giudizio perentorio che potrebbe essere valutato con un po' piu' di serenita' e di sano distacco.
Eppure, la stessa critica enologica ha ampiamente illustrato che le aziende vitivinicole del Bel Paese possiedono mezzi e tecniche per fronteggiare annate disastrose come quella in questione. E' decisamente il caso del Brunello di Montalcino Riserva della Tenuta Col d'Orcia, ottenuto dal Sangiovese, selezionato sulle colline di S.Angelo in Colle, in particolare quello del vigneto "Poggio al Vento", che ha fornito un'espressione ottimale, meritando la classificazione come "Riserva".
Una rigorosa selezione grappolo a grappolo, che ha portato ad una produzione complessiva di appena 15.000 bottiglie. Merito anche di una zona di produzione particolarmente vocata (versante sud di Montalcino), dove l'incidenza delle precipitazioni e' stata meno forte che da altre parti. Un vino, insomma, che rappresenta una sfida vincente, risultando un prodotto intrigante, magari un po' piu' sottile, ma dotato di eleganza e vivacita'.
Un'eccezione che conferma la regola per questo "annus horribilis" dell'enologia italiana, capace pero' di interpretare con coerenza e con variazioni stilistiche di bella originalita', un millesimo cosi' complicato.
"La storia della Tenuta Col d'Orcia conosce come ogni singola epoca vendemmiale sia considerata come un irripetibile contesto - spiega Francesco Marone Cinzano - che coinvolge ogni anno lo specifico terroir, l'andamento stagionale e il produttore. La ricerca del perfetto equilibrio tra questi determinanti fattori significa misurarsi costantemente ogni anno in ogni vendemmia. La "Riserva" 2002 puo' sicuramente essere considerata un modello di questo entusiasmante ciclo ed e' la prova di come tale equilibrio, apparentemente difficile per il 2002, sia stato raggiunto con scelte e criteri estremamente selettivi"
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