Crolla il prezzo dell'uva: -50%
Montalcino, 09 Oct 2009 - Nell´anno orribile della crisi economica succede che il prezzo offerto per le uve non valga il costo della vendemmia. E che i grappoli vengano lasciati a marcire nelle vigne.
«Confesso, l´ho dovuto fare, in tanti anni non mi era mai capitato» dice con un mestissimo filo di voce Paolo Fabbrizzi, viticoltore di Chianti a Castelfiorentino. «Erano 40 quintali di uve bianche destinate ad un Igp. Mi offrivano dieci euro al quintale, non abbastanza per ripagare le spese di vendemmia, e così le ho abbandonate in vite».
Qualcuno, per cercare di commercializzare vitigni pregiati, prova con l´annuncio su Internet: «Vendesi uve Nobile di Montepulciano e Chianti Colli senesi biologiche e certificate Docg». Saranno forse casi rari, ma sicuramente non unici nell´anno più nero per "l´industria" del vino in Toscana, tra le capitali mondiali dell´enologia. Cantine piene, mercato frenato, e prospettive cupe per il futuro hanno scaraventato in basso i prezzi di tutte le uve che sono vendemmiate in questo periodo. Vengono pagate fino a meno della metà di quanto valevano un anno fa. «La situazione è drammatica, per l´agricoltura toscana è la crisi più grave degli ultimi vent´anni» dice Giordano Pascucci, presidente regionale della Cia.
Le uve Sangiovesi atte a divenire Chianti Classico vengono quotate 70-100 euro al quintale (-30% rispetto alla vendemmia 2008), ma in questo caso le valutazioni sono pressoché "virtuali" perché per il 95% sono imbottigliate dagli stessi produttori. Non "virtualmente" cala a picco il mercato dei vitigni del Chianti e delle altre uve che i piccoli viticoltori vendono e conferiscono alle cantine sociali, spesso cooperative. Consorzi e altri soggetti di rilevazione dei prezzi indicano per le uve del Chianti un taglio fino al 50% rispetto all´anno scorso (prezzo intorno ai 40 euro al quintale), per le uve Sangiovese atte a diventare Brunello fino a - 45% (prezzo intorno ai 100 euro al quintale), mentre le uve del Nobile di Montepulciano valgono 70-80 euro (110-120 euro un anno fa) e quelle destinate a Doc Bolgheri vanno tra i 65 a 120 euro al quintale.
Ma se vai a sentire viticoltori il quadro si tinge ancor più di nero. «Ho conferito 700 quintali di uve Chianti alla cantina sociale di Certaldo a 35 euro al quintale, l´anno scorso ne avevo riscossi 75» dice ad esempio Fabbrizzi.
«Io imbottiglio direttamente i 300 quintali di uve atte a diventare Brunello che produco in azienda - spiega Adriano Rubegni del Podere la Vigna a Montalcino - ma la cantina sociale quota le uve da 130 euro fino ad 80 euro per quelle di minor qualità - e con pagamenti garantiti solo tra cinque anni al momento della commercializzazione - quando un anno fa ai produttori venivano offerti in media 180 euro al quintale».
Chiosa Roberto Bruchi, direttore di Aprovito, organizzazione di produttori: «La caduta libera dei prezzi è allarmante perché, dopo un periodo di crisi, fotografa aspettative ancora non positive. E´ urgente che la Regione convochi un tavolo per trovare nuovi strumenti come i contratti di filiera, che fissino i prezzi nel medio periodo e garantiscano un reddito stabile ai produttori».
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